Sculture

If I Were Fire n.1

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If I Were Fire n.1 - (Se io Fossi fuoco)

If I Were Fire n. 1 è un collage con foto di un grande falò. L’opera si rifà alla poesia di Cecco Angiolieri “S’i’ fosse Foco”. L’opera fa parte della serie dei “Prison Brain” (cervelli imprigionati). L’elaborato è riportato su un foglio di plastica, sistemato sulla tela su uno strato di gomma piuma, con una rete davanti che schiaccia il foglio di plastica creando un rigonfiamento del materiale sottostante. La griglia è fissata alla tela con filo di ferro . I precedenti “Prison Brain” si riferivano all’uomo in generale, cittadino di un mondo moderno da lui inventato. Invece di progredire intellettualmente ed evolversi positivamente, l'uomo rimane schiacciato ed imprigionato: prigioniero delle convenzioni, delle credenze, delle educazioni sbagliate, dell’ambiente in cui viviamo, dei prototipi di comportamenti che ci vengono propinati dai media, delle mode, dei complessi, delle paure, delle abitudini, del lavoro sbagliato, del denaro, della pigrizia mentale.

Scultura in gommapiuma, griglia metallica, foglio di plastica stampato, tela, filo di ferro.
Dimensioni: cm 80 x 50 x 4


The work is a collage with photos of a big bonfire. The work refers to the poetry of Cecco Angiolieri “S’I’ fossi foco” (If I were Fire). This work belongs to the series "Imprisoned Brains" where the drawing is printed on a plastic sheet and put on a layer of foam rubber on the canvas with a net pressing the plastic sheet in front, thus creating a swelling of the underlying material. The grid is secured to the net with wire. The previous works belonging to the series “Imprisoned Brains” referred to man in general, to citizens of a modern world they invented. Instead of making it progress from the intellectual point of view and making it evolve, man is stamped on and imprisoned: A prisoner of conventions, beliefs, wrong upbringing, the environment, the behavioural stereotypes inculcated by the media, fashion, complexes, phobias, habits, the wrong job, money, mental laziness.

Sculpture made of foam rubber, wire netting, printed plastic sheet, canvas.
size: cm 80 x 50 x 4

Cecco Angiolieri S’i’ fosse foco, arderei ‘l mondo


S’i’ fosse foco, arderei ’l mondo;

s’ i’ fosse vento, lo tempesterei;

s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei;

s’i’ fosse Dio, mandereil’en profondo;


s’i’ fosse papa, sare’ allor giocondo,

ché tutti cristïani imbrigherei;

s’i’ fosse ’mperator, sa’ che farei?

A tutti mozzarei lo capo a tondo.


S’i fosse morte, andarei da mio padre;

s’i’ fosse vita, fuggirei da lui:

similemente farìa da mi’ madre.


S’i’ fosse Cecco, com’i’ sono e fui,

torrei le donne giovani e leggiadre:

e vecchie e laide lasserei altrui.


Commento: Il poeta senese Cecco Angiolieri (1260-1313 a.c) immagina di potersi trasformare in fuoco , vento acqua e morte per distruggere tutto intorno a sè. la sua protesta nei confronti del mondo e la sua ribellione alla morale comune sono rese efficacemente sul piano espressivo dall'uso di figure retoriche, da esagerazioni e ipotesi assurde che ostentano un capovolgimento dei valori morale. Dopo aver sfogato il suo malumore inveendo contro tutto e contro tutti, Cecco Angiolieri sdrammatizza alla fine il tono violento affermando che continuerà a essere quello che è sempre stato: un innocuo scapestrato, amante delle donne giovani e belle.